Premiata Tintoria Rampini

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Premessa

    La Tintoria Rampini è realmente esistita (sì, è proprio quella della foto in apertura del Programma!): fondata nel 1853 dal mio trisnonno Pietro Antonio Rampini, è stata per tanto tempo uno dei pochi laboratori artigianali di Parma e provincia (negli ultimi decenni addirittura l'unico) specializzato nella tintura di abiti e tessuti. Più volte premiata con diversi riconoscimenti ufficiali, la Tintoria chiuse i battenti nel 1987 dopo avere impegnato il sapiente lavoro di quattro generazioni, ultimo mio padre Lodovico (1924-1998) il quale, oltre ad essere uno stimato tintore, era anche un eccellente pittore paesaggista.

    La passione familiare per i colori ha naturalmente contagiato anche me, sebbene non mi abbia (grazie al Cielo!) direttamente coinvolto negli ingrati e faticosi lavori di tintoria... : il regalo più grande che da bambino potevano farmi era infatti una scatola di matite colorate, grazie alle quali interi pomeriggi volavano via senza che me ne accorgessi! I pastelli rappresentavano infatti per me qualcosa di più che degli utili strumenti da disegno: erano degli autentici 'personaggi' dotati ciascuno di un proprio 'carattere', capaci di suscitare in me differenti reazioni emotive. Potete immaginare il mio entusiasmo quando un bel giorno mi regalarono alcuni 'lampostil' (da poco usciti sul mercato), per non parlare poi del mio primo approccio con una favolosa scatola di tempere in vaschetta!

    Ricordo tuttora perfettamente l’episodio sotto l'aspetto visivo, tattile ed olfattivo, e mi rivedo ancora vicino al lucernario della mansarda intento a dipingere bandierine di carta, stupito di fronte a quelle strane sostanze che, asciugandosi, cambiavano magicamente tonalità, rilasciando nell'aria un tenue ma piacevole odore... Non dimentico neppure le mie prime elementari ma suggestive riflessioni sui fenomeni di percezione del colore che sollevavano in me curiosi quanto fanciulleschi interrogativi: contro mio zio era meglio giocare a dama (e a scacchi) tenendo i bianchi o i neri? A parte l'evidente vantaggio della prima mossa spettante al bianco, esisteva una differenza 'temperamentale' insita nei due schieramenti (identici nelle forme ma non nel colore) che mi avrebbe comunque favorito? E quale lato della giacca a vento 'double-face' (la mia preferita, con una 'V' sul davanti) era meglio indossare: quello arancio con il motivo azzurro o viceversa? Un bell’enigma era poi rappresentato dalle spade e dagli scudi crociati giallo-blu (i colori della mia città) costruiti e dipinti per me dal babbo: per quale motivo due scudi con la stessa coppia di colori (ma invertiti) davano due impressioni visive così differenti?

    Vi tranquillizzo subito assicurandovi che questi giganteschi problemi li ho tutti risolti da un pezzo!... Quello che mi interessava però sottolineare è che molti dei nostri attuali interessi non sono altro che la naturale evoluzione di semplici ma fondamentali esperienze compiute nei primi anni di vita, ai quali personalmente guardo come ad una inesauribile fonte d'ispirazione per tutte le mie creazioni artistiche: a pensarci bene, non c'è nulla di ciò che ora amo realizzare che non abbia un qualche legame o riferimento ad episodi della mia infanzia la quale, pur nella sua sobrietà, è stata alquanto ricca di stimoli creativi. Sebbene questo mio Software sia rivolto a differenti 'fasce di utenza' voglio dedicarlo in particolare a tutte quelle persone che, come me, non solo apprezzano i colori, ma li sanno anche giustamente 'contemplare'!

            ROBERTO RAMPINI,  Marzo 2001

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